FINANZA &MERCATI

 
 
 
Crisi del credito: Borse, Governi e Banche centrali
 
HOME DEL DOSSIER
Cronaca / Europa e Mondo
Le mosse dei Governi
Politiche monetarie
Borse / Analisi
Petrolio e valute
Banche e depositi
Interviste
Analisi e commenti

Berlino prepara un «piano B»

di Beda Romano

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
7 ottobre 2008

La crisi finanziaria sta cogliendo il Governo tedesco in contropiede. Dopo aver deciso domenica, a sorpresa, di garantire in toto i depositi bancari dei cittadini tedeschi, l'Esecutivo ha ammesso ieri che la strategia fin qui utilizzata, tesa a risolvere caso per caso le crisi bancarie, non può durare in eterno. Una soluzione più sistemica è necessaria per proteggere il mercato finanziario in Germania.
«Sono consapevole - ha detto ieri a Berlino il ministro delle Finanze Peer Steinbrück - che a un certo punto soluzioni individuali non siano più sufficienti». Ha poi aggiunto che il Governo federale sta valutando «un ombrello per la Germania nel suo insieme, in modo da evitare di passare da un caso all'altro». Ulteriori dettagli su questo «piano B nel cassetto», come l'ha definito lo stesso Steinbrück ieri non erano disponibili.

Il portavoce del ministro si è limitato a dire che il paracadute non sarebbe una garanzia statale per le banche, ma sarebbe piuttosto «un pacchetto che permetterebbe a tutti di meglio gestire la crisi». Resta che l'ammissione di Steinbrück appare un cambiamento di rotta rispetto alle prese di posizione della settimana scorsa, quando lo stesso cancelliere Angela Merkel ha respinto l'ipotesi di «un assegno in bianco» a favore degli istituti di credito come pure quella di un fondo europeo per il salvataggio del sistema finanziario. Su questa idea - appoggiata dall'Italia - la signora Merkel non ha cambiato parere. A Berlino ieri in una conferenza stampa con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il cancelliere ha ribadito la sua visione: «Siamo ambedue d'accordo che gli europei devono perseguire un'azione coerente perché siamo in un'unione monetaria e questo significa cooperazione comune. Ma ciascun Paese deve rispettare le proprie responsabilità».

La Germania è colpita come pochi altri Paesi dalla crisi finanziaria. Quattro banche sono già state salvate in extremis, l'ultima delle quali Hypo Real Estate ha ricevuto domenica notte una linea di credito da 50 miliardi di euro (15 in più rispetto al piano di salvataggio della settimana precedente), con una generosa garanzia dello Stato. A Francoforte corrono voci incontrollabili sulla solidità delle Landesbanken o degli istituti privati più grandi come Deutsche Bank o Commerzbank.
La svolta sull'idea di un piano sistemico non è l'unica di cui la Germania è stata protagonista. Anche l'annuncio di domenica sulla garanzia statale ai conti correnti, ai conti di risparmio e ai depositi a termine dei cittadini tedeschi ha sorpreso non poco. Come è possibile, si sono chiesti molti osservatori, che Berlino abbia deciso una mossa simile a quella irlandese della settimana scorsa criticata aspramente dallo stesso Governo di grande coalizione?

In realtà il ministero delle Finanze ha dato ieri alcune precisazioni interessanti. La decisione di garantire i depositi dei cittadini tedeschi è una «dichiarazione politica» che «non dovrà essere oggetto di una iniziativa legislativa». Ha poi aggiunto il portavoce del dicastero, Torsten Albig: «È un segnale molto chiaro: i tedeschi possono avere fiducia nei loro conti di risparmio, nei loro conti correnti e nei loro depositi a termine».
A differenza della decisione irlandese, quindi, l'impegno tedesco appare più di natura morale che legale. Peraltro, un portavoce della Commissione ha affermato che «le misure tedesche sembrano limitarsi ai depositi delle banche al dettaglio e quindi sono meno problematiche per quanto riguarda gli effetti sulla concorrenza in Europa». Proprio per il suo impatto sul mercato unico la scelta irlandese ha provocato non poche critiche in tutta l'Unione.

Secondo l'Associazione bancaria tedesca (BdB), l'ammontare effettivamente garantito dallo Stato tedesco sarebbe pari a circa 1.600 miliardi di euro; la cifra di 563 miliardi, circolata domenica pomeriggio, rappresenta in realtà soltanto i conti di risparmio. Vista dal di fuori, con gli occhi dei suoi partner europei, la Germania potrebbe dare l'immagine di un Paese spiazzato dalla crisi di questi giorni, costretto a contraddirsi da un giorno all'altro.
Il momento è evidentemente delicato per tutti. Dietro alle contraddizioni degli ultimi giorni si nascondono però anche alcune fobie tedesche - come per esempio la paura di pagare per il resto dell'Europa in un eventuale piano di salvataggio europeo - così come probabilmente l'incertezza provocata dal prossimo voto federale di fine 2009 che domina lo sfondo di qualsiasi decisione politica.

beda.romano@ilsole24ore.com

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-